28.09.18 – PRIMA ANALISI “DECRETO EMERGENZA GENOVA”: SARANNO SOMMERSI DA CARTE BOLLATE
Vale 360 milioni la garanzia pubblica per la ricostruzione del ponte di Genova, nel caso in cui Autostrade dovesse rifiutarsi di pagare. Il testo del “decreto emergenze” – bollinato ieri dalla Ragioneria generale dello Stato e inviato al Quirinale nella versione definitiva soltanto in serata – fa chiarezza su costi e coperture per i lavori del viadotto. Un nodo risolto dopo una faticosa interlocuzione tra i ministeri competenti e i tecnici del Mef, che si erano visti trasmettere a inizio settimana un testo sostanzialmente incompleto di cifre.
Il risultato, a 45 giorni dalla tragedia, è un provvedimento lievitato che vale oltre 645 milioni. Il testo era entrato al Consiglio dei ministri il 13 settembre con 17 articoli, ne è uscito «salvo intese» con 38, per poi crescere a 46 nelle bozze successive e raggiungere i 47 nella versione arrivata al Colle, finalmente comprensiva di una «norma di copertura» che, ricostruzione a parte, elenca le coperture per 285 milioni di costi fino al 2022.
Soltanto nelle ultime concitate ore prima del visto del Mef si è accettato di mettere nero su bianco il “piano B” che scatterebbe se Autostrade, definita «responsabile dell’evento», omettesse di versare le somme necessarie per la ricostruzione nei 30 giorni dalla richiesta del commissario straordinario. Un’eventualità tutt’altro che remota, visto l’alto rischio ricorsi.
La soluzione indicata nel Dl prevede che il commissario individui un soggetto pubblico o privato che anticipi i fondi a fronte della cessione pro solvendo della pertinente quota dei crediti dello Stato nei confronti del concessionario alla data dell’evento. A garanzia dell’immediata attivazione di questo meccanismo il Dl autorizza la spesa di 30 milioni annui per 12 anni, dal 2018 al 2029, a valere sul Fondo infrastrutture. Per evitare un impatto negativo sui saldi di finanza pubblica si prevede il ricorso al Fondo per la compensazione degli effetti finanziari non previsti a legislazione vigente per 80 milioni nel primo triennio, 150 nel triennio successivo e 30 nel 2024.